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Monicelli, Mario.

Regista italiano. Figlio del giornalista e critico letterario Tomaso, M. esordì come sceneggiatore e aiuto regista di modesti film comici. Passato durante gli anni Cinquanta all'attività registica in coppia con Stefano Vanzina, diresse otto film comici aventi come protagonista principale Totò. Ritenuto il padre della commedia all'italiana (Vita da cani 1950; Guardie e ladri, 1951; I soliti ignoti, 1958; La grande guerra, premiato con il Leone d'Oro al Festival di Venezia del 1959; Risate di gioia, 1960; Romanzo popolare, 1974), M. girò magistralmente anche film drammatici come Caro Michele (1976), tratto dall'omonimo romanzo di Natalia Ginzburg e Un borghese piccolo piccolo (1977), trasposizione cinematografica dell'omonimo romanzo di Vincenzo Cerami. Tra le altre realizzazioni cinematografiche, dove la satira di costume si sposa felicemente con l'affettuosa e commossa partecipazione del regista alle sventure dei suoi personaggi, citiamo: I compagni (1963), Casanova '70 (1965), L'armata Brancaleone (1966), La ragazza con la pistola (1968), Vogliamo i colonnelli (1973), Amici miei (1975, da un soggetto di Pietro Germi), Viaggio con Anita (1978), Temporale Rosy (1980), Camera d'albergo e Il marchese del Grillo (1981), Amici miei atto II (1982), Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno (1984), Le due vite di Mattia Pascal (1985), Speriamo che sia femmina (1986), Il male oscuro (1990), Rossini! Rossini! (1991), Parenti serpenti (1991), Cari fottutissimi amici (1994), Facciamo Paradiso (1995), tratto da un racconto di G. Pontiggia, Panni sporchi (1999). Nel 1991 gli venne assegnato il Leone d'Oro alla carriera. Nel 2001 partecipò alla realizzazione di Un altro mondo è possibile, film collettivo sulle manifestazioni di Genova in occasione del vertice del G8, nel 2003 apparve in un ruolo cameo in Sotto il sole della Toscana di Audrey Wells e nel 2006 fu regista e sceneggiatore di Le rose del deserto (Viareggio, Lucca 1915 - Roma 2010).